A prima vista sembra solo una foto qualunque. Ma osservando meglio lo sfondo… c’è qualcosa di davvero inquietante!

by zuzustory1303
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A prima vista sembra una semplice foto. Ma se si osserva meglio lo sfondo… qualcosa disturba profondamente. Improvvisamente, i selfie non sembrano più così innocenti.

Ogni giorno circa 10.000 persone visitano il Memoriale dell’Olocausto a Berlino. Eppure, per molti, non è altro che una tappa turistica tra le tante della città.

In pochi si soffermano a riflettere sull’orrore che quel luogo rappresenta. Centinaia di turisti si scattano selfie frivoli, mentre ciclisti e skater usano i blocchi di cemento come rampe per acrobazie.

Per mostrare quanto tutto questo sia offensivo, l’artista israeliano Shahak Shapira ha lanciato un progetto provocatorio: ha raccolto le immagini pubblicate sui social vicino al memoriale e ha inserito i soggetti in contesti storici dell’Olocausto.

Il risultato è scioccante.
All’improvviso, quelle pose spensierate si trasformano in immagini intrise di dolore e memoria.

  • Quanto rammarico si legge nei tuoi occhi adesso?
  • Siete davvero sulla strada giusta, compagni?
  • Stai raffigurando… una crocifissione?
  • Il capo del campo di concentramento.
  • “Sono sdraiato al sole…”

Frasi leggere, fuori luogo. Eppure reali.

Il progetto di Shapira ci ricorda che la memoria non è uno sfondo per la vanità. È un dovere collettivo.

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