All’inizio sembrava solo un pezzo di corda abbandonato, nulla di particolare. Ma avvicinandosi per guardare meglio, fu colto da un brivido improvviso. Il sangue gli si gelò nelle vene.

by zuzustory1303
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Ho notato qualcosa di stranamente inquietante nel mio giardino.
All’inizio sembrava solo una lunga corda attorcigliata, abbandonata sull’erba come se qualcuno l’avesse lasciata lì per sbaglio. Ma poi un pensiero mi ha attraversato la mente, gelandomi il sangue:
“E se non fosse una corda… ma un serpente?”

Il cuore ha accelerato. Ho afferrato il telefono e, con mani tremanti, ho scattato una foto. L’adrenalina mi pompava nelle vene mentre, con passo incerto, mi avvicinavo sempre di più. Ogni metro percorso sembrava più difficile del precedente.
E poi l’ho visto.

Non era una corda. Non era nemmeno un serpente.

Davanti a me si muoveva lentamente una colonna vivente: una lunghissima fila di oltre 150 bruchi, tutti perfettamente allineati, uno dietro l’altro, come seguendo un leader invisibile.
Non avevo mai visto nulla di simile. E proprio nel mio giardino!

Mi sono ritrovato a fissarli, ipnotizzato. Dove stavano andando? Perché così tanti tutti insieme? Domande che ancora oggi mi ronzano in testa.

Secondo alcune fonti, questi “treni di bruchi” possono servire come strategia di difesa contro i predatori, oppure per facilitare la ricerca di cibo. Un’altra teoria afferma che si tratti di un modo per risparmiare energia: i primi aprono la strada, mentre gli altri si lasciano guidare.

Ma io continuo a chiedermelo:
da dove venivano? E soprattutto… dove stavano andando?

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