“L’ho trovata per caso: quella cosa strana di mia moglie. Quando ho capito cos’era, ho pensato seriamente al divorzio.”
— Ancora?! — ho urlato dalla porta della camera da letto.
Lei non ha nemmeno provato a giustificarsi. Sapeva quanto fossi contrario a quei metodi. Ne avevamo già parlato, avevamo litigato. Mi aveva promesso che non avrebbe più cercato scorciatoie per dimagrire.
Io gliel’avevo detto mille volte: “Mi piaci così come sei.”
— Me l’avevi promesso! — ho urlato di nuovo, con la voce spezzata.
— Volevo solo provare… — ha sussurrato.
— Hai cercato di ingannarmi! — ero furioso. — Se vuoi cambiare così tanto, allora a che ti serve quello che provo io? I miei sentimenti non contano?
Lei ha alzato gli occhi. — Non si tratta di te, — ha detto piano.
Ma io non volevo ascoltare. Ho sbattuto la porta e me ne sono andato, accecato dalla rabbia. Camminavo senza meta. Solo dopo ore sono tornato. Lei era lì, seduta sul divano, abbracciata alle ginocchia. Quando mi ha visto, ha sospirato:
— Non voglio perderti.
— Neanch’io, — ho risposto, più calmo.
È seguito un lungo silenzio. Poi mi sono seduto accanto a lei e le ho chiesto:
— Perché vuoi dimagrire così tanto?
Lei mi ha voltato le spalle. — Voglio piacermi, — ha detto.
E in quel momento ho capito: avevo sempre pensato solo a me stesso. “Mi piace, non voglio, sono contrario…”
Non l’avevo mai davvero ascoltata.
— Allora… lo facciamo insieme? — le ho proposto.
Mi ha guardato sorpresa.
— Insieme?
— Mangiamo sano. Facciamo passeggiate. Niente cerotti. Ma qualcosa che ti faccia stare meglio… davvero.
Ha riflettuto per qualche secondo. Poi ha annuito.
Forse sarebbe bastato parlarne prima.