L’uomo, convinto di aver trovato un semplice nido di vespe nella sua soffitta, rimase pietrificato dal terrore quando scoprì che, in realtà, al suo interno si nascondeva qualcosa di completamente diverso.

by zuzustory1303
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Denis Jaffré: dal mare alle api, la battaglia di un uomo contro le vespe asiatiche

Denis Jaffré, ex marinaio diventato apicoltore, aveva trovato la pace tra il ronzio delle arnie e il profumo dei fiori selvatici. Per anni la sua vita aveva seguito il ritmo paziente delle api — finché, nel 2017, quella serenità fu infranta.

I suoi alveari, fonte del suo sostentamento, vennero presi d’assalto dalle vespe asiatiche: predatori aggressivi che hanno devastato le popolazioni di api in tutta Europa. In pochi mesi, Denis perse metà delle sue colonie — cinquanta arnie ridotte al silenzio.
“Le accudisci ogni giorno, le vedi crescere… e poi, all’improvviso, tutto scompare,” racconta. Ma invece di arrendersi, decise di reagire. Nel suo garage, tra assi di legno, vecchi barattoli e reti metalliche, costruì la prima versione di una trappola artigianale per vespe.

Un contenitore con esca, collegato a una camera con strette aperture coniche: abbastanza ampie da far entrare le vespe, ma troppo piccole perché api o farfalle potessero restare intrappolate. Una volta dentro, i predatori non avevano via di fuga.

L’invenzione si rivelò sorprendentemente efficace. Nel 2019, la trappola di Denis vinse una medaglia al concorso Lépine, premiando non solo la sua creatività, ma anche il suo contributo concreto alla tutela dell’ambiente.

Due anni dopo, nel 2021, Denis fondò l’azienda Jabeprode, con l’obiettivo di produrre le trappole su scala più ampia, mantenendo però la filosofia artigianale e sostenibile delle origini. Quello che era iniziato nel salotto di casa si trasformò in un piccolo laboratorio a Bodilis, dove oggi un team di sette persone assembla ogni trappola a mano, con precisione e dedizione.
“Non stiamo solo realizzando un prodotto,” dice Denis, “stiamo proteggendo delle vite.” Le trappole Jabeprode si sono diffuse in 18 paesi europei e stanno attirando interesse anche negli Stati Uniti. Il loro successo sta nel principio che incarnano: combattere le specie invasive senza danneggiare la biodiversità locale.

Denis promuove un approccio etico e responsabile al controllo delle vespe, rifiutando l’uso di sostanze chimiche tossiche e sperimentando metodi più sicuri, come l’impiego controllato di anidride solforosa per distruggere i nidi.

Determinato a migliorare continuamente la sua invenzione, ha lanciato una campagna di crowdfunding per ampliare il laboratorio e finanziare la ricerca di strumenti ecologici a protezione degli impollinatori. Dietro la modesta facciata dell’officina, si nasconde una visione molto più ampia: ridefinire il modo in cui affrontiamo le crisi ambientali.


Denis è convinto che ogni persona, dagli agricoltori ai semplici giardinieri, possa fare la differenza. “Ogni trappola nel giardino o vicino a un alveare conta,” sottolinea.

Il suo lavoro ha già salvato migliaia di colonie di api, attirando l’attenzione di scienziati e associazioni di apicoltori. Eppure, nonostante il riconoscimento e la notorietà, Denis rimane lo stesso uomo di sempre: umile, concreto, grato.
Non lo muovono né la gloria né il denaro — ma il desiderio di restituire qualcosa alle creature che un tempo gli hanno regalato la pace.
“Le api,” dice con un sorriso, “ci insegnano la pazienza.”a

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